Il Ristorante
Il Ristorante valdostano sulle piste da sci
Piccolo e accogliente, il nostro ristorante si compone di una sala principale, rivestita di caldo legno di abete e presenta alcune salette diverse tra loro.
SALLE DES LYS: simbolo della purezza, questo fiore dà il nome a questa intima saletta rivestita con tavole di larice provenienti da alberi cresciuti accanto alla Maison Blanche. Il Lys é anche un torrente che scende dalla valle di Gressoney e per questo motivo si è scelto di un arredare questa saletta con un tavolo e le panche d’epoca, originarie di questa valle.
SALLE DES TROPHÉE: Questa sala è stata realizzata in pino cembro “ Aolla”, il legno più pregiato delle Alpi, è arredata con trofei di camosci, stambecchi e un gallo forcello imbalsamato e nasce a testimonianza delle meravigliose e stancanti giornate autunnali passate sulle montagne a caccia. I rododendri sono ormai ingialliti, le piantine di mirtilli si tingono di un rosso acceso stupendo e i ruscelli cominciano a formare in superficie il primo ghiaccio. Anche la fauna è propensa a dare il suo meglio: i galli forcelli si accovacciano sulle punte dei larici che hanno già cambiato la loro veste estiva, i camosci sono impazziti poiché è il periodo degli amori e gli stambecchi scendono dalle cime che incominciano ad essere imbiancate. Questo particolare periodo dell’anno sempre porta con sé una leggera malinconia ed è forse proprio questo che affascina e che lo rende, a detta di tanti, il periodo più bello. Così come le giornate di caccia, indelebili.
LA SALETTA PANORAMICA: Il pavimento di rovere antico scricchiola sotto ai piedi e c è una grande vetrata che regala una vista splendida su La Thuile. Durante il giorno, come alla sera, il panorama che si gode da qui è memorabile!
LE RASCARD: Questa sala si trova al piano inferiore e si diversifica dalle altre in quanto è interamente rivestita in legno antico di larice di colore scuro, proprio a ricordare i vecchi rascard di un tempo. Il pavimento è irregolare, le luci sono soffuse e tutto sa di “ c era una volta…”